Realismo Lirico di Giovanni Marziano
La programmazione virtuale del Museo Civico di Taverna, propone con il diciassettesimo appuntamento la mostra “Realismo Lirico di Giovanni Marziano” (Catanzaro 1949 – dove vive e opera). Le dieci opere, come nella gran parte delle precedenti rassegne 10X, sono state selezionate dall’artista stesso, già presente nella collezione permanente del museo, a ulteriore conferma di una proficua collaborazione.
La pittura come destino
“Il forte odore di trementina, di pastello, di tabacco, del legno dei telai, ti avvolge entrando nello studio di Marziano. Tra quadri, cornici, libri, riviste, barattoli e tubetti di colore, pennelli e tavolozze, il fascino dell’atelier esercita il suo potere fin da subito… L’incontro con l’Artista è straordinario, per la magica simbiosi tra luogo, dipinti ed autore. Non ti accorgi, se non gradualmente, del sottofondo musicale, che va da Mozart a Guccini. Avverti un clima di accogliente serenità e resti incantato da un’atmosfera fuori dal tempo. Marziano parla e ti rendi conto di quante ore di silenzio, di solitudine e di riflessione ispirano i suoi discorsi. Parla poco della sua pittura, ti racconta più volentieri del suo amore per la pittura, della fortuna di aver conosciuto Piero Guccione, Franco Sarnari, Sonia Alvarez e, nella campagna toscana, Piero Vignozzi. I suoi occhi, abituati a guardare un po’ socchiusi, sorridono e si velano di nostalgia al ricordo di Renzo Vespignani, quando il Maestro gli disse familiarmente “Me devi da’ del tu!”. Ti racconta di Giorgio Michetti, di Sergio Saroni, di Massimo Pulini… Ti parla della conferma nella scelta della strada impervia del realismo di fronte alle opere del Nuovo Realismo Spagnolo, ammirate mentre erano esposte accanto alle sue, nella prestigiosa sede della Galleria Marieschi di Milano, e delle sorprendenti affinità con Artisti mai conosciuti fino ad allora, primi fra tutti D. Antonio Lopez Garcìa e D. Guillermo Munoz Vera… E poi ti dice della visita di Paola Forni nel suo studio e dell’avvio di una breve attività espositiva nella Galleria Forni di Bologna, punto di riferimento, per anni, dei cultori della figurazione più raffinata. Ancora nostalgia discutendo degli anni del Realismo esistenziale, di Gianfranco Ferroni, di Giuseppe Banchieri. Nelle sue parole ripercorri i sentieri degli ultimi trent’anni della pittura italiana e, senza misteri, individui i punti di riferimento, i compagni di strada dell’artista calabrese. Scopri, altresì, che, pur vivendo ai confini d’Europa, nulla gli è sfuggito del dibattito artistico che si è andato snodando nel tempo… Più difficile è convincere Marziano a parlare di sé, ma quando lo fa, come nei suoi dipinti, mette a nudo il suo cuore. L’attività artistica di Giovanni Marziano affonda le sue radici in quel clima particolare che ha caratterizzato l’immediato dopoguerra, lo stesso clima che ha segnato per sempre artisti come Vespignani e Ferroni. Ma con effetti differenti. Vespignani e Ferroni avevano vissuto gli orrori della guerra, si erano aggirati tra le macerie fumanti delle loro città, conservando definitivamente un senso drammatico dell’esistenza. Marziano, appartenente alla generazione successiva, ha potuto leggere nello sguardo degli adulti le piaghe di un recente passato da dimenticare ed è cresciuto negli anni della ricostruzione materiale e morale del Paese. Si è nutrito di speranze in un futuro di pace e di benessere. Tuttavia, nei suoi ricordi di bambino, resteranno fissati per sempre i graffi di una stagione, denominata al nord “miracolo economico” ed al sud “Cassa per il Mezzogiorno”, con un divario che, ancora oggi, è tristemente evidente.
Cortili di case popolari (il cosiddetto “Piano Casa” di Fanfani), ruggine nelle scale, smalti presto scrostati da infiltrazioni di acqua piovana, tegole sui tetti di muschio, le prime antenne televisive, le vecchie porte dei bassi abbandonati: ecco il repertorio che, fin dall’adolescenza, caratterizzerà il lavoro pittorico di Giovanni Marziano. Impegno pittorico precoce, eredità genetica del padre, magistrato di giorno, riservato autore di raffinati pastelli nel silenzio della notte. Con i pastelli, Marziano eredita dal padre anche il senso della pittura come luogo della poesia e del pudore, della discrezione e dell’elegia. Ancora oggi, dopo cinquant’anni di intensa attività artistica, alcuni suoi quadri portano il titolo di “Diario segreto”, a conferma di una immutata vocazione all’introspezione ed al realismo lirico. Come pagine dello stesso racconto, dal timbro fortemente autobiografico, i dipinti di Marziano continuano ad essere preziosa testimonianza di sogni, speranze e disillusioni, solitudini ed amori di un Artista sempre più apprezzato nel panorama internazionale.”
(olio su tela cm. 50×50)
(olio su tela cm. 50×50)
(olio su tela cm. 30×40)
(olio su tela cm. 70×60)
(olio su tela cm. 50×100)
(olio su tela cm. 100×100)
(olio su tela cm. 50×60)
(olio su tela cm. 80×100)
(olio su tela cm. 100×150)
(olio su tela cm.30×40)