GREGORIO PRETI “PITTORE DI BUON NOME” – STORIA DI UNA RISCOPERTA 22 DICEMBRE 2022 – 20 FEBBRAIO 2023
La mostra è visitabile al Museo Civico di Taverna da martedì a domenica con orari 9,30-12,30 / 16,00-19,00.
“La storia della riscoperta di Gregorio Preti”. L’evento è stato programmato dal Museo Civico con il patrocinio del Comune di Taverna e della Regione Calabria (progetto integrato “Taverna Borgo delle Arti e delle Conoscenze” – azioni immateriali)
CONFERENZA DEL PROF J.SPIKE “LA STORIA DELLA RISCOPERTA DI GREGORIO PRETI” 22 NOVEMBRE 2022
In occasione del 350° anniversario della morte di Gregorio Preti (Taverna 1603 – Roma 1672) Conferenza del Prof. John T Spike, Presidente dell’Archivio Pretiano di Taverna, sul tema: “La storia della riscoperta di Gregorio Preti”. L’evento programmato dal Museo Civico con il patrocinio del Comune di Taverna e della Regione Calabria (progetto integrato “Taverna Borgo delle Arti e delle Conoscenze” – azioni immateriali)
GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 8 OTTOBRE 2022 – 31 OTTOBRE 2022
Sabato 8 ottobre 2022 torna la Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Nella sua diciottesima edizione – che come tradizione si svolgerà su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista – la Giornata del Contemporaneo torna a ottobre, in presenza, con l’obiettivo di raccontare la rinata vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese, dopo le restrizioni dovute a due anni di pandemia. La manifestazione manterrà comunque un formato ibrido, fisico e digitale, per favorire e valorizzare la partecipazione più ampia possibile con proposte online e offline, e avrà come filo conduttore il tema dell’ecologia, connesso a quello della sostenibilità: urgenze globali che ci mettono di fronte alla necessità di ripensare il sistema dell’arte contemporanea tramite una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità.
GIORNATA FAMIGLIE MUSEO – 9 OTTOBRE 2022
Dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno richiamato in passato più di 800 musei, torna domenica 9 ottobre 2022 la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, l’evento culturale dedicato ai bambini più importante in Italia per promuovere e facilitare l’incontro tra le Famiglie e i molti luoghi espositivi che arricchiscono il nostro Paese. Per educare i bambini, ma anche gli adolescenti della fascia di età 12-16, quali nuovi fruitori culturali e rendere i Musei e le loro proposte sempre più “family friendly”.
“Diversi ma Uguali” è il titolo di F@Mu 2022. Il tema di quest’anno parte dal presupposto che la valorizzazione della diversità (culturale, fisica, cognitiva) sia strumento indispensabile di inclusione sociale. F@Mu 2022 parlerà ai bambini di inclusione, unicità, accoglienza ed esorterà i musei, grazie al supporto delle Fondazioni CRT e Paideia di Torino, dell’Istituto dei Ciechi di Milano, della Cooperativa Panta Rei e della Fondazione Santagata per l’economia della Cultura, a riflettere anche su un’altra tematica di grande importanza: l’accessibilità museale.
Per trasmettere i valori di questa edizione – l’accoglienza, la gentilezza, la tolleranza, l’unicità – testimonial ufficiale dell’evento sarà Geronimo Stilton, il famoso topo giornalista amato dai bambini di tutto il mondo, nato da un’idea di Elisabetta Dami.
Anche quest’anno sono moltissimi i musei, le fondazioni e gli spazi espositivi, pubblici e privati, che hanno aderito all’iniziativa e che per un giorno apriranno alle famiglie proponendo visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate appositamente per l’occasione.
MOSTRA MUTAMENTI 30 LUGLIO 2022 – 31 OTTOBRE 2022
Ogni artista, con le sue opere, sviluppa il tema partendo dalla propria esperienza, dalla propria sensibilità verso questioni che poi si proiettano come considerazioni universali. Opere che evitano ovvietà descritte o documentarie e fanno meditare su aspetti delle nostre realtà sociali e ambientali con visioni poetiche, a volte ironiche, spesso critiche, ma sempre profonde e significative. La varietà delle tecniche presentate spazia dalla pittura alla scultura, dal disegno alla fotografia, fino a sofisticate installazioni multidisciplinari in un percorso di lettura non lineare, ma di un certo carattere rizomatico, dove le opere si relazionano tra di loro in una specie di complessa rete cognitiva che sviluppa e amplifica il senso di ognuna di esse. Troviamo così le fotografie di Karmen Corak che evocano oscure atmosfere di irreversibilità attraverso colori delicati ed improbabili di una natura che si trasforma e pone in questione le nostre certezze; i bassorilievi di Silvia Ferri, un’analogia alla superficie sommersa del pianeta , dove si ravvisa l’archeologia di uno sconcertante futuro; gli inquietanti paesaggi di Carlo Fusca, nei quali la pittura si fa interprete di una profetica metamorfosi apocalittica in cui la natura sovrana conquista il predominio sulla familiarità di un paesaggio ormai troppo socializzato; le delicate epidermidi di Giuseppe Marinelli, simboli dei mutamenti e delle incertezze che li accompagnano, ma che portano implicita la speranza della rinascita; il suggestivo campo di cardi di Francesca Macina, attraverso il quale si confronta, ci confronta, con l’effimera costruzione culturale di un rapporto con una natura che, comunque, segue il suo corso; le pitture di Carme Porta, che nascondono, nella delicatezza delle trasparenze e nella luminosità e purezza dei colori, le tracce drammatiche di una storia in divenire che abbiamo inesorabilmente accelerato; le sculture policrone di Antonio Fiengo, installazioni e bassorilievi che puntano dritti alle coscienze di un mondo occidentale responsabile della scalata verso il precipizio del non ritorno; e in fine i paesaggi di Massimo Cova ispirati alle terre del Mezzano, luoghi desolati delle campagne Ferraresi condannati alla scomparsa dall’ineludibile ritorno delle acque. Paesaggi umani, naturalistici o tecnologici , fusi, confusi, in una distopia radicata nei nostri modelli di vita e di pensiero che ci proietta verso nuove e tardive consapevolezze, ma che non scalfiscono i cicli della supremazia poderosa della Natura.